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Continuità assistenziale

La quota sanitaria relativa all'assistenza dei soggetti non autosufficienti è posta a carico della ASL di (originaria) appartenenza, la quale deve pertanto provvedere alle esigenze sanitarie dell'assistito, sia direttamente che mediante convenzioni con strutture accreditate; la collocazione in una di tali strutture non esonera la ASL dall'onere di continuare a farsi carico del costo sanitario dell'assistenza e della vigilanza sull'adeguatezza del trattamento praticato.



Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese, in riferimento ai dati dal 2017 al 2021.



L’Asl, nell’ambito della propria autonomia, ha ritenuto necessario che tutte le organizzazioni di trasporto dei dializzati possedesse un’ambulanza, in quanto i pazienti dializzati sono particolarmente fragili e possono presentare complicanze che necessitano della presenza di operatori che sappiano e possano intervenire. In sostanza, risulta corretto l’operato dell’Amministrazione che, proprio al fine di garantire una maggiore sicurezza nel trasporto di soggetti con patologie che possono presentare criticità, ha richiesto il possesso di un’ambulanza.



Il contributo analizza le ricadute applicative della disciplina recata dal Regolamento UE 2017/679 in materia di protezione dei dati personali, nel contesto regolatorio e operativo dell’assistenza sociosanitaria.



Il contributo illustra le tappe attraverso le quali ha preso forma il nuovo decreto ministeriale, in corso di emanazione, che riforma l’assistenza sanitaria territoriale, spaziando dalle logiche contingenti dell’emergenza sanitaria alle istanze più generali di revisione sistematica e a regime del Sistema sanitario nazionale.



Il contributo analizza le ricadute dell’emergenza pandemica da Covid-19 sul grado di effettiva attuazione del diritto costituzionale alla tutela della salute, soffermando l’attenzione sul bilanciamento fra quest’ultimo e gli altri diritti costituzionalmente protetti e sulle misure che nel dibattito politico e istituzionale vengono accreditate come le più idonee a riformare in modo adeguato il sistema sanitario, quali, in particolare, il potenziamento della sanità digitale e dell’assistenza territoriale.



Il contributo illustra il processo normativo in atto tendente a innovare alcuni profili del Servizio Sanitario Nazionale, accentuando il ruolo delle strutture di prossimità e promuovendo il sistema delle cure domiciliari. In tale contesto tende a svilupparsi la connessione tra il profilo sanitario e quello socio-assistenziale, con la prospettiva di recuperare un’ottica di tipo unitario, nel rispetto dello spirito di leale collaborazione tra Stato, Regioni e Autonomie Locali.



La l. reg. Puglia n. 66 del 2018, nel prevedere la possibilità di collocare sedi di continuità assistenziale presso i presidi ospedalieri dotati di pronto soccorso, al fine di gestire le richieste caratterizzate da bassa criticità, non ha invaso la competenza legislativa dello Stato.



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